Ormai da settimane, giuristi ed operatori economici si interrogano sulle sorti dei contratti di locazione commerciale, chiedendosi in particolare se il lockdown giustifichi il mancato pagamento dei canoni.
La questione è certamente complessa.
Da un lato, con ragionamento rigoroso si osserva che nessuna delle prestazioni dedotte in contratto – la messa a disposizione dei locali e il pagamento del canone – è divenuta impossibile: il lockdown ha reso momentaneamente impossibile, infatti, solo l’esercizio dell’attività svolta all’interno dei locali, ma questo è un rischio a carico del conduttore, così come di norma accade per le vicende relative alle licenze amministrative.
Dall’altro lato si replica che il d.l. 6/2020 stabilisce che il rispetto delle misure di contenimento è elemento di cui tenere conto per escludere la responsabilità del debitore inadempiente. Il lockdown costituirebbe dunque causa di forza maggiore tale da esonerare da responsabilità il conduttore inadempiente, e per tale via il rischio contrattuale verrebbe ad essere sostanzialmente traslato dal conduttore al locatore.
Non resta che vedere quale orientamento prevarrà nella prassi delle aule di giustizia.